Il nono aforisma è un motto yiddish, dal gusto paradossale, costruito intorno all'idea della bellezza che il lavoro procura nella vita.
L'ottavo aforisma è una stretta e incalzante successione di interrogativi con risposta su che cos'è il lavoro, tratta dalla Bhaghavad Gita.
Il settimo aforisma è un pensiero di Max Weber sulla costrizione del singolo a vivere in un cosmo come tale "non mutabile": l'ordinamento capitalistico.
Il sesto aforisma è una riflessione di Simone Weil sulla vita in fabbrica in rapporto alla vita sociale.
Il quinto aforisma è in realtà lo stralcio di un testo di Papa Francesco, dall'Evangelium gaudium, sul tema dello sfruttamento degli esseri umani, della cultura del consumo "usa e getta", dell'esclusione.
Il quarto aforisma è uno slogan del Sessantotto: meno lavoro, lavoro per tutti.
Il terzo aforisma è di Indira Gandhi: il lavoro degli uomini, il lavoro delle donne.
Il secondo aforisma è di Gore Vidal: prosperità, lavoro a basso costo, xenofobia, immigranti.
È di Karl Marx il primo aforisma per la XXVI Summer School on Religion. Comunismo, prodotti sociali, lavoro e appropriazione.
Il CISRECO, grazie al sostegno del Comune di San Gimignano, dell'Unione Comunale del Chianti Fiorentino e degli sponsor, presenta la XXVI Summer School on Religion, quest'anno con il titolo «Genesi 3,19: "Con il sudore del tuo volto mangerai il pane" – Il lavoro e la religione». Raccolti i contributi in risposta al Call for papers, è stato stilato il programma, che adesso presentiamo.