Giovedì, 12 Luglio 2018 11:21

Lettera aperta a fratello Francesco, Papa

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Lettera aperta di Paolo Coccheri a Papa Francesco, affinché rivaluti don Ernesto Bonaiuti come patrimonio della Chiesa.

Lettera aperta a fratello Francesco, Papa

Papa Francesco, con commozione apprendo dalla stampa nazionale che hai riconosciuto le "virtù eroiche" di Giorgio La Pira, siciliano, sindaco santo, come lo definiamo noi a Firenze.

Leggendo uno scritto in suo ricordo nella settimana di Natale 1978, in un mirabile ed umanissimo libro, vengo a conoscenza che La Pira nella primavera del 1934, aveva creato a Firenze "la messa di San Procolo", adunando con sé intorno all'altare, i più abbandonati della città di Firenze.

Cominciai subito a frequentare quella messa e da quel giorno la mia vita cambiò radicalmente. Tutto questo per dirti, fratello Francesco, Papa, che ne sono felicissimo e commosso.

Colgo l'occasione, Francesco, per esorarti a riabilitare e riconoscere come patrimonio della Chiesa anche Don Ernesto Bonaiuti, accusato di essere il fautore del modernismo teologico. Negli anni '30. Bonaiuti era un profeta, dunque vedeva "oltre" le questioni e le controversie quotidiane del cattolicesimo. Allora venne gravemente punito dalla Chiesa, dal partito fascista, scomunicato ed allontanato dall'insegnamento universitario, senza mai essere reintegrato neanche al temine della guerra.

Questo è spesso il destino dei veri profeti: ha sofferto la Chiesa, ha sofferto fino alla disperazione, Bonaiuti.

Ora, Francesco, come hai fatto con don Mazzolari e don Milani, compi questo atto di perdono e di riconciliazione con Bonaiuti, gesto che tutti gli italiani onesti e credenti attendono.

Fratello Francesco: Dio ti ispiri!!!

 

 

Paolo Coccheri, Firenze, ideatore delle ronde umanitarie conosciute come "ronde della carità e della solidarietà"

Volontariato di strada.  Aperto a tutti, oggi presente in molte parti del pianeta.

 

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