Mercoledì, 05 Agosto 2009 17:02

Summer School 2009. L'abstract dell'intervento di Silvia M. Sai

Scritto da  Gerardo

XVI International Summer School on Religions:
Il colore della pelle di Dio. Forme del razzismo contemporaneo
San Gimignano (Siena), 28 agosto – 1° settembre 2009
Nel seguito puoi leggere l'abstract di Alla ricerca della comunità ideale… Indiani sikh in Italia: la costruzione di uno stereotipo positivo (Silvia M. Sai) e la scheda della sua autrice.
Questo intervento è in programma sabato 29 agosto, a partire dalle ore 15:30.
Da qui, puoi leggere o scaricare la versione PDF del programma completo.


Silvia M. Sai: Alla ricerca della comunità ideale… Indiani sikh in Italia: la costruzione di uno stereotipo positivo

L’immagine che gli indiani sikh immigrati in Italia godono nello spazio pubblico, locale e nazionale, è sostanzialmente molto positiva, soprattutto se paragonata a quella di altre comunità religiose (es. musulmani). I media, i politici locali e i cittadini concorrono tutti, in un modo o nell’altro, a definire un senso comune che attribuisce ai sikh alcune caratteristiche particolarmente apprezzate dagli italiani: seri lavoratori, integrati, discreti, dediti alla spiritualità.
Il contributo si propone di esplorare la genesi della rappresentazione positiva attraverso un caso etnografico specifico: la realtà dei sikh a Reggio Emilia. Analizzando questo processo, si intende svelare la complessità dei fattori, strutturali e non, che plasmano l’immagine dei sikh: fattori socio-politici, storici, economici, legati sia al percorso migratorio che al contesto di arrivo. In particolare, focalizzerò il discorso sull’aspetto “dialettico” di una rappresentazione positiva, risultante cioè tanto dalle retoriche e dalle politiche della società dominante, quanto dalle strategie identitarie elaborate dalla comunità immigrata in questione.
La componente ‘religiosa’, si argomenterà, emerge come un elemento chiave in questo processo, introducendo nuove sfide e riflessioni al ‘multiculturalismo’ italiano. La religione sikh, infatti, sembra essere ‘accettata’ dalla società italiana in quanto malleabile a processi di etnicizzazione e folklorizzazione che la rendono simile ad una ‘cultura esotica’ e disposta, anzi desiderosa, di allontanarsi dall’Altro ‘minaccioso’, l’Islam.
Le conseguenze dello stereotipo positivo sui sikh ha conseguenze specifiche sui percorsi di territorializzazione, sulle relazioni con la società autoctona e con gli altri gruppi di stranieri, in altre parole sulle strategie di ‘integrazione’ elaborate dai diversi soggetti istituzionali locali.
Il contributo si basa su un’etnografia condotta nella provincia di Reggio Emilia in due momenti (2004-2005 e 2006-2008) e riporterà le testimonianze dei sikh, delle istituzioni politiche e religiose locali, dei cittadini reggiani.


Silvia M. Sai è dottoranda in Antropologia, Etnologia e Studi Culturali presso l’Università di Siena. La sua ricerca indaga il rapporto tra migrazione e diversità etnico-religiosa in Italia. Approfondendo come caso di studio il contesto di Novellara (RE) e degli indiani sikh della zona, lo sguardo si concentra sulle pratiche, le politiche e le rappresentazioni interne al gruppo sikh, dell’amministrazione comunale e della comunità cattolica locale. In una precedente etnografia si è occupata di reti parentali e famiglie transnazionali nella diaspora sikh in Italia.

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