Venerdì, 06 Marzo 2020 10:46

Maria Michetti. Volevo un mondo migliore

Scritto da 

Presentiamo la lunga e articolata recensione di Arnaldo Nesti al volume di Maria I. Macioti, «Maria Michetti. Volevo un mondo migliore» (Roma Ediesse, 2019), dedicato alla sociologa Maria Michetti.

 

Maria Michetti. Volevo un mondo migliore

Recensione di Arnaldo Nesti

 

Ho letto con molto piacere il libro curato da Maria I. Macioti dedicato a Maria Michetti (Maria Michetti. Volevo un mondo migliore, Roma Ediesse, 2019).

Quali le ragioni che mi hanno spinto a leggere in modo prioritario il libro? Innanzitutto il fatto che conoscevo l’autrice in quanto collega sociologa romana e in particolare amica della prof. Macioti. Dunque sapevo dei suoi lavori e dei suoi interessi scientifici da anni. Sapevo anche di come fosse appassionata del suo lavoro, convinta dell'importanza dell'impegno sociale a favore dei ceti più disagiati.

Sapevo di quanto fosse legata al prof. F. Ferrarotti e all'ambiente che gli stava intorno. Dunque benvenuto al libro.

L’opera ricostruisce in modo ricco la figura di Maria sociologa, in particolar modo fra le pagine 79 e 146, grazie ai contributi di Ferrarotti e in particolar modo di M.I. Macioti. La sorella minore Maria Giuseppina presenta un ricordo domestico della sorella "più grande di 19” anni. I ricordi sono molto belli. Maria cacciata da casa dal padre perché comunista, ma che comunque non demorde… tanti i bei ricordi. Non meno bello l'ultimo, che ricorda quando "un bel giorno nell’ufficio di Nilde Jotti, nel vecchio e amato ‘Bottegone’, lei mi presentò un tipo strampalato che però si atteggiava a persona seria e posata, studente anziano di statistica... e tante altre cose… Dopo più di cinquant'anni è ancora mio marito... Sì, il vecchio Pci era anche capace di combinare matrimoni…".

Interessante è il contributo di Donatella Panzieri, che permette di cogliere l'intreccio, a lungo quasi inestricabile, tra il lavoro politico della Michetti nel partito comunista, all’interno della Federazione romana come responsabile della commissione femminile, e il lavoro nell'UDI. Interessante, inoltre, il contributo di Carla Modesti sul ruolo svolto da Maria Michetti come consigliera, prima nel consiglio provinciale di Roma fra il 1952 e il 1956, e poi nel Comune di Roma fra il 1956 e il 1971. La materia presentata dalla Modesti è ampia, ancora oggi impressionante, in quanto riapre giudizi storico-politici su personalità quali il sindaco Darida, gli amministratori romani degli anni ‘50 e ‘60, e richiama le radici di lotte, di problemi insoluti della città "capitalistica fatta di grandi concentrazioni". In questo quadro, per la Michetti, l'ente locale spinge per un programma di servizi sociali e per una nuova soluzione del rapporto fra famiglia e società, e partecipa alla formazione di una nuova politica economica. Un volume dai molti e differenziati contributi, dagli stimoli molteplici.

A modo di nota personale devo dire che la figura di Maria è stimolante in quanto figlia di una generazione cresciuta negli anni del regime fascista, contrassegnata da una guerra devastante, che ancora giovanissima è parte attiva di quel movimento resistenziale che avrebbe concorso a restituire la libertà all'Italia.

Un libro interessante anche perché aiuta a ricostruire il ricco sottosuolo della società romana, dei diffusi strati popolari dell'immediato dopoguerra italiano. Maria appare una singolare e forte presenza femminile di "un'altra Italia" cui guardare con grande interesse. Ho trovato pertanto interessanti, lo aggiungo infine da non romano, i vari contributi che evidenziano il lavoro svolto nelle borgate romane e le ricerche sugli immigrati fin dai primi anni ‘80. Qui si è di fronte ad un paesaggio che si innesta nella Roma, per intenderci, non solo delle Fosse Ardeatine, di "Roma città aperta". Il mondo, dunque, di Maria testimonia altresì come nel periodo drammatico del dopoguerra, negli stessi anni in cui lei, giovane, dalla Resistenza approda al Pci, a Roma si andava formando e rafforzando il "partito romano" e nel mondo cattolico svolgevano un ruolo particolare Mons. Ronca, Gedda e, non ultimo, padre Lombardi, il "microfono di Dio".

Mi auguro che non siano pochi i lettori di questo denso libro ed esprimo un particolare ringraziamento a Maria Immacolata Macioti per l'opera cui ha dato impegno, passione e non poco lavoro.


Dal sito dell'editore Ediesse, Roma: Maria Michetti. Volevo un mondo migliore 
La famiglia di origine e la lotta partigiana. Le battaglie politiche fra militanza e istituzioni. L’uscita dall’apparato del PCI. Sociologa impegnata dall’università alla difesa dei più deboli. Il lavoro all’UDI.
A cura di Maria Immacolata Macioti
Dicembre 2019
272 pp.
ISBN: 978-88-230-2262-1
Collana: Storia e memoria

 

 

 

Letto 1426 volte
Vota questo articolo
(0 Voti)
Devi effettuare il login per inviare commenti