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Giovedì, 30 Gennaio 2020 18:12

Summer School on Religions 2020. La call completa

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Pubblichiamo il testo completo in italiano, inglese e spagnolo della call for papers della ventisettesima Summer School on Religion di San Gimignano e Passignano (26-29 agosto 2020), «Il viaggio come itinerario dello spirito». Unitamente, diamo nota dei sei percorsi di approfondimento e delle loro articolazioni.

 

La XXVII Summer School on Religion di San Gimignano e Passignano si articolerà in sei sessioni che partendo da questo testo programmatico avranno la seguente articolazione:

  1. L’archetipo del viaggio nella cultura occidentale (Ulisse)
  2. Il viaggio nelle religioni (Abramo, Maometto, Francesco…)
  3. Il turismo di ieri e di oggi
  4. Il viaggio dei migranti
  5. Il viaggio spirituale (il viaggio mistico, il pellegrinaggio…)
  6. Il viaggio virtuale e il viaggio verso il futuro fra utopie e distopie

Le candidature devono pervenire entro il 10 maggio 2020 al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Il viaggio come itinerario dello spirito

Call per XXVII Summer School on Religion di San Gimignano e Passignano
26-29 Agosto 2020

Sarebbe fin troppo facile usare il termine “viaggio” per designare il nostro passaggio sulla terra, perché di fatto la vita di ognuno ha un inizio ed una fine, un viaggio, appunto, di cui ogni cultura ha cercato di definire il senso e il significato. Sono queste, infatti, le domande ultime cui le culture hanno cercato sempre di rispondere costruendo dispositivi intellettuali capaci di metabolizzare l’angoscia della fine. Da dove veniamo, dove andiamo, per quanto tempo? Le risposte offerte dalle religioni hanno costituito il grande serbatoio al quale attingere per giustificare la ùbris che ci ha visto condannati alla ricerca dell’inconosciuto non saziandoci mai di ciò che di volta in volta abbiamo trovato, anzi spingendoci sempre di nuovo oltre le “colonne d’Ercole” del nostro sapere. Per questo abbiamo costruito sempre un al di là come meta del nostro erratico vagabondare perché anche quando si sono stabiliti itinerari con un principio e una fine, definendo perfettamente le ragioni del nostro viaggio non abbiamo mai potuto evitare di essere distratti da ciò che avveniva nel nostro foro interiore, magari per finire – come Chatwin – a domandarsi: “Che ci faccio io qui?” Perché a differenza dei confini disegnati sulle carte geografiche la topografia dell’anima non ha confini e sotto il sole abbacinante dei deserti o nell’immensità delle foreste pluviali, rimaniamo sempre soli di fronte al mistero dell’esistenza. (Andrea Spini)

 

Convocatoria para la XXVII Escuela de Verano sobre Religión de San Gimignano y Passignano (26-29 de agosto de 2020) por Andrea Spini

Sería demasiado fácil usar el término "viaje" para designar nuestro paso en la tierra, porque, de hecho, la vida de todos tiene un principio y un final, un viaje, justamente, con respecto al cual cada cultura ha tratado de definir el sentido y el significado. Estas son, de hecho, las preguntas finales que las culturas siempre han tratado de responder, construyendo dispositivos intelectuales capaces de metabolizar la angustia del fin. ¿De dónde venimos, hacia dónde vamos, por cuánto tiempo? Las respuestas ofrecidas por las religiones han sido el gran almacén al cual recurrir para justificar la ùbris que nos ha visto condenados a buscar lo desconocido, nunca saciándonos con lo que hemos ido encontrando, sino, más bien, siempre buscando ir más allá de las "Columnas de Hércules" de nuestro conocimiento. Es por eso que siempre hemos construido un más allá como el objetivo de nuestro errático deambular porque, incluso cuando se han establecido itinerarios con un principio y un fin, definiendo perfectamente las razones de nuestro viaje, nunca hemos podido evitar ser distraídos por lo que pasaba en nuestro interior, tal vez terminando - como Chatwin – preguntándonos: "¿Qué estoy haciendo aquí?" A diferencia de los límites trazados en los mapas geográficos, la topografía del alma no tiene límites y bajo el sol cegador de los desiertos o en la inmensidad de las selvas tropicales, siempre nos quedamos solos frente al misterio de la existencia. 

(Traduzione di Francesco Gervasi)

 

Call for XXVII Summer School on Religion in San Gimignano and Passignano August 26-29, 2020, by Andrea Spini

The journey as an itinerary of the spirit "It would be far too easy using the term" journey " to designate our passage on earth, because everyone's life has a beginning and an end: a journey, in fact, of which every culture has tried to define sense and meaning. These are the ultimate questions to which cultures have always tried to respond by creating intellectual devices capable of metabolizing the anguish of the end. From where we come, where do we go, for how long? The answers offered by religions have formed a great reservoir to draw on for justifying the “ùbris” that saw us sentenced to the quest of the unknown, never getting satisfied with what we have found from time to time, indeed always pushing us beyond the "columns of Hercules" of our knowledge. This is why we have always built an afterlife as a destination for our erratic wandering, because even when we establish itineraries with a beginning and an end, perfectly defining the reasons of our journey, we could never avoid being distracted by what happened in our inner hole, maybe ending – like Chatwin - to ask: "What am I doing here?" Because unlike the borders drawn on geographical maps, the soul’s topography doesn’t have borders and under the dazzling sun of deserts or in the immensity of pluvial forests, we always remain alone, facing the mystery of existence." 

(Traduzione di Emilia Picone)

 

Call for papers: Scaricare/Download/Descargar


Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporaneo
C.P. 11 – Via San Giovanni, 38 – 53037 San Gimignano (SI)
Tel.: 0577 906102 (fax 0577 990381)
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Web: www.asfer.it 

 

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